E’ basata su cibi con un basso indice glicemico (GI), come carni magre, pane di segale, peperoni rossi e avena. Questi alimenti rilasciano zuccheri nel sangue a un ritmo costante e senza picchi in eccesso, col risultato di aumentare il livello di energia e ridurre l’immagazzinamento di grasso (I cibi con un alto indice glicemico, come pane bianco e pasta, hanno l’effetto opposto).
Se equilibrata in nutrienti, questa dieta, così come tutte le diete serie che tengono sotto controllo l’indice glicemico, si può considerare un regime alimentare efficace e semplice. Fa perdere peso (e centimetri) soprattutto nel busto e nel giro vita, ovvero le zone più sensibili alle oscillazioni insuliniche. Già dopo due settimane si possono allacciare i jeans che non andavano più bene da anni.
Va bene, quindi, per chi vuole vedere presto i risultati, chi non ama pesare i cibi, chi ha bisogno di sentirsi sempre sazia, ma anche e soprattutto per chi vuole imparare a mangiare meglio e non ingrassare più. Molto difficile da seguire se si mangia fuori casa perché in italia, il 99% dei piattti proposti è a base di riso bianco, pasta, pane raffinato. Una volta raggiunto il peso-forma, adeguando le quantità, si può seguire per tutta la vita. Ma attenzione a non essere troppo “talebane”: l’indice glicemico dei cibi riportato dalle tabelle non è un valore da prendere tassativamente. Tenete in considerazione anche altri fattori:
- la maturazione di frutta e verdura: più sono maturi, più l’indice glicemico si alza
- l’aggiunta alla ricetta di grassi e proteine: la digestione diventa più lenta, e quindi i carboidrati vanno in circolo più lentamente. Questo dato deve far riflettere che non sempre un alimento “light” è migliore del corrispondente “normale”: il latte intero, per esempio, è più saziante e alza meno rapidamente la glicemia della versione scremata.