Se è vero che, in genere, è sempre meglio consumare la verdura cruda, per evitare che il calore degradi le preziose vitamine e antiossidanti, ci sono casi in cui questa raccomandazione non è valida. E’ il caso, per esempio, dei fagiolini che andrebbero sempre mangiati ben cotti e non semplicemente sbollentati.
I “veleni” naturali da conoscere
La raccomandazione arriva dall’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio che, nel corso di quest’ultimo anno, ha visto aumentare le segnalazioni ai centri antiveleni relativamente a questo vegetale. Il pericolo, a sorpresa, non arriva da pesticidi o sostanze chimiche, ma da una proteina naturalmente presente nei fagiolini (e nei fagioli) – la fasina – che, anche a basse dosi, può causare problemi gastrointestinali. Nel caso di consumo in grande quantità, si può incorrere addirittura in un avvelenamento. I più sensibili a questi effetti tossici sono i bambini.
Per disattivarla, basta la cottura
La fasina si neutralizza facilmente con una buona cottura. Per i fagiolini, non sono indicati i metodi “delicati” o parziali come il salto in padella. Lessarli in acqua li rende meno croccanti, ma garantisce la sicurezza per la salute e una migliore digeribilità. Continuate a mangiare fagiolini senza paura, pensando che la natura non fa nulla a caso. Anche i vegetali devono mettere in atto misure per difendersi! Contro i parassiti, alcune piante ricorrono alle tossine come arma efficace di protezione.
Zucchine, zucche, cetrioli e meloni: attenzione all’amaro
Consumate fresche, hanno un sapore dolce e gradevole, ma avete notato che, con il passare dei giorni, acquisiscono un sapore amaro? Attenzione! In questo caso, è meglio evitare: potrebbero contenere la cucurbitacina che ha effetti blandamente tossici. In questo caso, la cottura non serve.